Lectio Divina
Lectio Divina: domenica, 16 aprile, 2023
L’apparizione di Gesù e il dono dello Spirito Santo ai discepoli Giovanni 20,19-31
1. Orazione iniziale O Padre, che nel giorno del Signore raduni il tuo popolo per celebrare colui che è il Primo e l’Ultimo, il Vivente che ha sconfitto la morte, donaci la forza del tuo Spirito, perché, spezzati i vincoli del male, allontanate le nostre paure e le nostre indecisioni, ti rendiamo il libero servizio della nostra obbedienza e del nostro amore, per regnare con Cristo nella gloria.
2. Lectio a) Chiave di lettura: Siamo nel cosiddetto “libro della risurrezione” ove sono narrati, senza una continuità logica, diversi episodi che riguardano il Cristo risorto e i fatti che lo provano. Questi fatti sono collocati, nel IV vangelo, nella mattina (20,1-18) e nella sera del primo giorno dopo il sabato e otto giorni dopo, nello stesso luogo e giorno della settimana. Ci troviamo di fronte all’evento più importante della storia dell’umanità, un evento che ci interpella personalmente. “Se Cristo non è risorto è vana la nostra predicazione ed è vana anche la nostra fede... e voi siete ancora nei vostri peccati” (1Cor 15,14.17) dice l’apostolo Paolo che non aveva conosciuto Gesù prima della sua Risurrezione, ma che lo predicava con tutta la sua vita, pieno di zelo. Gesù è l’inviato del Padre. Egli invia anche noi. La disponibilità ad “andare” proviene dalla profondità della fede che abbiamo nel Risorto. Siamo pronti ad accettare il Suo “mandato” e a dare la vita per il suo Regno? Questo brano non riguarda solo la fede di coloro che non hanno visto (testimonianza di Tommaso), ma anche la missione affidata da Cristo alla Chiesa.
b) Una possibile divisione del testo per facilitare la lettura: 20,19-20: apparizione ai discepoli e ostensione delle ferite 20,21-23: dono dello Spirito per la missione 20,24-26: apparizione particolare per Tommaso, otto giorni dopo 20,27-29: dialogo con Tommaso 20,30-31: lo scopo del Vangelo secondo Giovanni
c) Il testo: 19 La sera di quello stesso giorno, il primo dopo il sabato, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, si fermò in mezzo a loro e disse: «Pace a voi!». 20 Detto questo, mostrò loro le mani e il costato. E i discepoli gioirono al vedere il Signore. 21 Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anch'io mando voi». 22 Dopo aver detto questo, alitò su di loro e disse: «Ricevete lo Spirito Santo; 23 a chi rimetterete i peccati saranno rimessi e a chi non li rimetterete, resteranno non rimessi».24 Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Dìdimo, non era con loro quando venne Gesù. 25 Gli dissero allora gli altri discepoli: «Abbiamo visto il Signore!». Ma egli disse loro: «Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il dito nel posto dei chiodi e non metto la mia mano nel suo costato, non crederò». 26 Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c'era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, si fermò in mezzo a loro e disse: «Pace a voi!». 27 Poi disse a Tommaso: «Metti qua il tuo dito e guarda le mie mani; stendi la tua mano, e mettila nel mio costato; e non essere più incredulo ma credente!». 28 Rispose Tommaso: «Mio Signore e mio Dio!». 29 Gesù gli disse: «Perché mi hai veduto, hai creduto: beati quelli che pur non avendo visto crederanno!». 30 Molti altri segni fece Gesù in presenza dei suoi discepoli, ma non sono stati scritti in questo libro. 31 Questi sono stati scritti, perché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio e perché, credendo, abbiate la vita nel suo nome.
3. Un momento di silenzioper far depositare la Parola nel nostro cuore.
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II Domenica di Pasqua
Otto giorni dopo la Pasqua, la Chiesa ci invita a celebrare ancora il mistero dell’amore di Dio che, sulla Croce del Figlio, sconfigge la morte. Per i credenti è ancora il giorno di Pasqua, la domenica “in albis”: con la risurrezione di Cristo è finito il vecchio mondo ed è stata sconfitta per sempre la morte. E’ iniziata la Nuova Alleanza, è sbocciata una storia nuova, ha preso avvio un cammino di liberazione che, lentamente, conduce gli uomini e le cose. E’ difficile vivere questa realtà se ci fermiamo a osservare i pesi e le sconfitte che viviamo ancora oggi, nella nostra carne e nel mondo; eppure, il corso della storia è ormai segnato da Cristo e, anche quando non ne avvertiamo la bellezza, la nostra vita cammina verso di Lui. Fin d’ora, dimoriamo “nel giorno che ha fatto il Signore”. Questo progetto, che il Padre ha realizzato per noi risuscitando il Cristo, è allora un evento che si colloca al centro della storia; la fede cristiana non predica una salvezza individuale e privata ma, anzi, quando Cristo viene a rovesciare anche la mia pietra dal sepolcro e mi fa entrare nella Sua vita, scopro che questo Suo progetto non è solo per me ma anche per tutti gli uomini. Per tutte le Sue creature e per l’universo intero Dio ha pensato questo giorno e lo ha realizzato in Cristo; Egli ha voluto così restaurare l’ordine della creazione, restituirle quella bellezza e quell’armonia che derivano dalla comunione con Lui e tra di noi. Così, il mistero pasquale ci genera a una nuova creazione che, in fondo, è vita ecclesiale: noi siamo Chiesa non perché abbiamo una struttura come luogo di culto, ma perché intimamente siamo legati l’uno all’altro dalla comunione d’amore con Dio. Apparteniamo allo stesso progetto del Padre, siamo in intima comunione con la carne risorta di Cristo, possediamo tutti l’unico Spirito di Dio, condividiamo tutti il destino finale della nostra vita che è iniziato fin d’ora: la risurrezione. Ecco perché, come afferma la I Lettura di questa domenica, “La moltitudine di coloro che erano diventati credenti aveva un cuore solo e un’anima sola e nessuno considerava sua proprietà quello che gli apparteneva, ma fra loro tutto era comune”. Accomunati dall’amore di Dio e dalla risurrezione di Cristo, mentre insieme camminiamo tutti verso la nostra gioiosa mèta finale, siamo dunque chiamati a mettere in comune le cose e la vita, il pane e l’affetto, le fatiche e le gioie. La Pasqua mi fa rinascere anche in questo senso: mi libera dalla prigione
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Letture consigliate
Venerdì 26 Marzo 2021 11:51
amministratore
Santa Teresa d’Avila
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Nata nel 1515, fu donna di eccezionali talenti di mente e di cuore. Fuggita da casa, entrò a vent’anni nel Carmelo di Avila, in Spagna. Faticò prima di arrivare a quella che lei chiama la sua «conversione», a 39 anni. L’incontro con alcuni direttori spirituali la lanciò a grandi passi verso la perfezione. Nel Carmelo concepì e attuò la riforma che prese il suo nome. Unì alla più alta contemplazione un’intensa attività come riformatrice dell’Ordine carmelitano. Dopo il monastero di San Giuseppe in Avila, con l’autorizzazione del generale dell’Ordine si dedicò ad altre fondazioni ed estese la riforma anche al ramo maschile. Fedele alla Chiesa, nello spirito del Concilio di Trento, contribuì al rinnovamento dell’intera comunità ecclesiale. Morì a Alba de Tormes (Salamanca) nel 1582. Beatificata nel 1614, venne canonizzata nel 1622. Paolo VI, nel 1970, la proclamò Dottore della Chiesa
Santa Teresa d’Avila e il Castello Interiore Nel Libro Teresa descrive il percorso verso la preghiera, percorso fatto di fatiche ma anche segnato dalla gioia e dalla consolazione ,la strada del cammino per entrare al centro di noi stessi. L’anima comincia il suo percorso e passa attraverso “le sette dimore” o le sette stanze. Nel Castello interiore Teresa delinea il celebre itinerario dell’anima nelle sue sette dimore interiori, alla ricerca dell’unione perfetta con Dio, che abita nel profondo di noi stessi. Grado per grado, spinta dall’amore e dal desiderio di verità e libertà, la coscienza si purifica, trova consolazione, giunge alla pace e alla gioia perfetta.
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Adorazione Eucaristica
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Tutti i Giovedì
Chiesa Santa Maria delle Grazie
ore 15.30 Santo Rosario S.Messa Adorazione Celebrazione dei VESPRI ore 18.00 Benedizione Eucaristica
Un momento privilegiato per riscoprire il valore della preghiera
e per vivere istanti di comunione davanti a Gesù Eucarestia
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Programma Religioso Festa patronale 2019
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DALL’ 2 AL 7 SETTEMBRE Ore 18: S. Rosario, S. Messa, adorazione "La Casa del canto e della Lode di Gesù con Giuseppe e Maria".
DOMENICA 8 SETTEMBRE Ore 16: Trasferimento dell'effige della Madonna per via Badia, via Amendola,Ponte Termini per l’omaggio floreale. Ore 18: S. Rosario, S. Messa presso l’Arena Marchesana, benedizione del mare e ringraziamento per il dono del matrimonio (25/50 anni).
DAL 9 AL 13 SETTEMBRE Ore 18: S. Rosario, S. Messa e predicazione "Gli Angeli nella vita di Maria e del Cristiano" a cura di don Marcello Stanzione".
VENERDI 13 SETTEMBRE Storica Fiera di Termini Ore 07.30: S. Messa e benedizione della Fiera. Ore 09.30-11-19 S. Messa
SABATO 14 SETTEMBRE Esaltazione della Santa Croce Ore 19: S. Messa. Ostensione della reliquia della S. Croce e benedizione del basilico.
DOMENICA 15 SETTEMBRE Solennità di Maria SS.ma delle Grazie Ore 07.30-08.30-09.30-11 Celebrazione eucaristica. Ore 16.30: Processione con la venerata immagine della Madonna lungo il tradizionale percorso Ore 21: S. Messa - Parco dei Benedettini presieduta da S.E. rev. Mons. Athanasius Rerhna Swamy Vescovo della Diocesi di Ahmedabad, India.
DOMENICA 22 SETTEMBRE Ottava della Festa Patronale
Ore 18: S. Rosario, S. Messa
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